Away from Her

Film drammatico con tanti sentimenti in gioco

Spettacolare film disponibile su cineblog01. Dopo 44 anni di matrimonio, Grant (Gordon Pinset) e Fiona (Julie Christie) sono ancora innamorati. Le loro giornate trascorrono serene tra momenti di umorismo e tenerezza, solo qualche accenno ad episodi del passato lascia intuire che le cose non siano sempre state facili. Ma quando Fiona manifesta i primi sintomi dell'Alzheimer, i due si scontrano con una realta crudele, che inizialmente negano, poi accettano, alla quale infine si sottomettono. La donna e costretta a ricoverarsi in una casa di riposo specializzata, il marito rimane solo, senza poterla vedere per un mese. Quando riprendono le visite, scopre che la malattia della moglie e progredita, e che lei e innamorata di un altro paziente. L'amore in un istituto e pero cosa vacua ed instabile, e Grant cerca di regalare a Fiona un ultimo momento di felicita prima dell'oblio. La canadese Sarah Polley, ex attrice 28enne, debutta alla regia supportata alla produzione dal suo mentore, il regista canadese di origini armene Atom Egoyan. Away From Her (2007) da oggi nelle sale italiane, tratto da un racconto di Alice Munro, ha incantato pubblico e critica al Festival di Toronto, ha ottenuto unanimi consensi dalla critica europea e corre verso la cerimonia dei Premi Oscar con due nomination (miglior attrice protagonista e miglior sceneggiatura non originale). Perche? Perche se l'amore e terreno fertile per il cinema, la malattia e un campo minato. Ancor di piu l'Alzheimer, terribile morbo che ruba i ricordi, la saggezza e la coscienza di se. Sempre in agguato il pericolo di saltare su sentimentalismi, patetico, compassione. Polley dribbla con lucidita e buon gusto, si affida ad una fotografia tono su tono nei colori di un inverno che si appropria delle vite dei protagonisti, dosa i flash back su pellicola anticata per dire che un ricordo a volte e tutto cio che rimane contro la solitudine. Ne soffre un poco solo il ritmo, statico nella misura della sofferenza, ma risponde Julie Christie con un'ottima recitazione ed una bellezza 'che voi umani non potete immaginare', uno sguardo di dolce ghiaccio che lentamente si perde in un sorriso di innocente.

Bianco e Nero

Altro capolavoro made in Italy

Elena (Ambra Angiolini) e una fervente terzomondista che lavora come mediatrice culturale per placare i suoi sensi di colpa. Il marito Carlo (Fabio Volo), la segue con poca convinzione a una raccolta fondi dove incontra la nera Nadine (Aissa Maiga), moglie dell'intellettuale africano Bertrand (Eriq Ebouaney), collega di Elena. Galeotto il computer da riparare e il diario di Nadine con le fragilita di un'immigrata, Carlo si innamora della donna e tra i due scoppia una passione che li allontana dalle rispettive famiglie, minando le identita personali e collettive. Cristina Comencini tratta con la commedia, genere a lei congeniale, un dilemma della societa multietnica: perche noi non abbiamo amici neri? E perche le comunita africane, anche quando appartengono a ceti elevati, rimangono chiuse in se stesse? Spunto molto interessante. Dispiace pero vedere come Bianco e nero non si discosti dal proprio titolo, bighellonando con superficialita attorno a drammi di un certo peso quali tradimento ed emarginazione degli immigrati. Insomma si e partiti da bianco e nero, e li si rimane per tutto il film. Con la nostalgia per Indovina che viene a cena (Stanley Kramer, 1967) e Jungle Fever (Spike Lee, 1991). Dispiace anche quando le buone intenzioni non riescono a sfatare gli stereotipi: in una Roma alto borghese da cartolina Carlo, poco sensibile ai guai del Continente nero, muta la sua vaga idea dell'Africa quando incontra la bella manza di Dakar. La nera Nadine, diplomatica d'istanza all'ambasciata del Senegal, meriterebbe dignita di donna punto e basta, mentre buona parte del film ruota sulla sua sensualita esotica, sulle sue curve di cioccolata e sulla soggezione dell'uomo bianco per quest'ultime, soddisfando la morbosa curiosita di vedere com'e una nera a letto. Essenziale fino al televisivo, e poca e piatta la regia di Comencini, che nella sua filmografia pare fissata sull'adulterio come unica variante dell'amore; spazio ai dialoghi, gustosi e spassosi nei comici quadretti di famiglia, e un po' meno spazio alla sceneggiatura, che pur si muove, anche se un po' a singhiozzo. Encomio alle figure di contorno: Anna Bonaiuto e Franco Branciaroli brillanti, Katia Ricciarelli sempre soave. Encomio all'Africa con due colossi internazionali, gli intensi Aissa Maiga e Eriq Ebouaney. E i protagonisti, giovani promesse del cinema italiano? Fabio Volo e simpatico ma sa fare di meglio, priva il suo personaggio di una tensione erotica che non guasterebbe, e Ambra Angiolini, beh.. che sia rassicurante perche gia conosciuta va bene, che sia umana perche non viene dall'accademia ci sta, ma che sappia anche recitare.. Questo, come altri film viene consigliato su nuovolink.com